Brunilde Mazzoleni militante e madre. Avevo già avuto modo d’intervistare Brunilde, riguardo alla sua professionalità nell’ambito artistico/culturale e delle sue collaborazioni con il Museo Archeologico di Frosinone. Del resto, i progetti che l’hanno legata al rapporto con i bambini, erano già evocativi delle sue idee e del suo impegno.
Brunilde Mazzoleni militante
Coinvolgere i più piccoli e renderli partecipi della cultura locale a tutto tondo, era ed è ancora il modo migliore per rendere edotti i bimbi delle radici e dell’identità di questa Provincia. Nel corso del tempo, con altre iniziative, la dottoressa Mazzoleni ha continuato a seguire questo filone. Oggi, infatti, è corresponsabile provinciale per la Ciociaria con la collega Debora Bovenga. Frosinone è molto attiva al riguardo, avendo anche come responsabile cittadino Paolo Gabrielli, con vari progetti in itinere.
Brunilde nata a Veroli, ben conosce lo spopolamento dei quartieri, l’abbandono dei borghi, che ancora stentano nell’attuare delle politiche efficaci non solo per frenare l’emorragia demografica, ma anche per attrarre nuove leve, che facciano rivivere vicoli e contrade. Ben salda nel voler trasmettere un’identità popolare e culturale alle nuove generazioni, tuttavia, la Mazzoleni ha organizzato proprio a Veroli, un breve dibattito nella sede di Fratelli D’Italia, che si è poi concluso presso il monumento, sulle FOIBE e non solo.
Norma Cossetto
Ricorrono quest’anno gli ottant’anni dall’eccidio di Norma Cossetto, martire istriana che è diventata non solo simbolo, ma anche “manifesto”. Come rappresentante di CulturaIdentità, cittadina e attivista, Brunilde Mazzoleni è una di quelle persone che ha evocato valori ed emozioni scaturiti da quei fatti storici, non ancora del tutto narrati. Le tragedie degli esuli e degli infoibati, hanno subito un periodo d’oblio e una distorta narrazione.
Oggi, con una coscienza diversa, più limpida, cristallina, avendo strappato drappi di polverosi sipari, c’è voglia di raccontare, di sapere, capire e rendere omaggio a chi fu martire innocente. Va quindi un plauso ad attivisti e militanti che cercano di far sventolare alto il tricolore, per una condivisione unitaria. Quest’anno poi, per ottobre, il responsabile di CulturaIdentità, Silvano Olmi, presidente del comitato 10 Febbraio, ha dedicato il numero completamente alla tragedia delle FOIBE e a Norma Cossetto.
Il giorno del ricordo 10 Febbraio
Ella che fu martire, giovanissima insegnate, è simbolo di tante donne ancora oggi vittime di violenza. Norma che ebbe postuma, la medaglia d’oro dal presidente Ciampi, che in sua vece, accettò la sorella, è ancora oggi simbolo d’italianità, coraggio e valore. A lungo ho parlato con la Mazzoleni, che con queste pubblicazioni, cerca con i suoi colleghi di esaltare la cultura locale, ahimè che va un po’ perdendosi per lo spopolamento.
Un tempo c’erano feste e sagre in ogni quartiere, con tradizioni che presto nessuno ricorderà più, se non ci sarà un’inversione di rotta. L’identità dei piccoli centri è la nostra stessa identità. E’ necessario che siano gli enti comunali a mettere in campo strategie adeguate per le giovani coppie, per avere una casa a costi accessibili. Così come occorrono servizi, insomma deve convenire abitare in un borgo, altrimenti meglio restare nelle metropoli.
Tragedia delle FOIBE – Brunilde Mazzoleni militante
E’ stato soprattutto dal 2022 che Brunilde ha voluto impegnarsi con maggior determinazione, probabilmente per la responsabilità corposa dell’essere anche madre. L’idea e la voglia di trasmettere il nostro bagaglio culturale ai figli, hanno avuto un peso rilevante. Certamente molti ragazzi che ora sono all’estero, potrebbero essere invogliati a tornare, ma servono attrattive per imparare un mestiere, come occorre chi lo insegni.
Brunilde poi tiene molto a specificare come militante che non sono e non possono essere solo chiacchiere, quelle sui “valori” da trasmettere. Al riguardo, proprio a settembre c’è stata una proposta di Fratelli d’Italia. Un capitolo di spesa da dedicare per delle uscite scolastiche didattiche nei luoghi in cui si è fatta la storia, come l’Istria, dove c’è un pezzo d’Italia, dove un cuore tricolore ancora batte. E’ giusto che i ragazzi conoscano queste pagine, ancora meno note, ma non meno importanti.
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