Terme romane a Frosinone; emerge quindi un nuovo impianto termale a ridosso della centrale Via Aldo Moro.
Siamo lungo il fiume e se ne sta occupando, tra l’altro il dott. Davide Pagliarosi, archeologo, evidenziando che le indagini sono ancora agli inizi. Abbiamo parlato con l’esperto archeologo che coordina lo scavo, sotto la direzione della Dott.ssa Daniela Quadrino.
Terme romane a Frosinone
Non è raro oggi fare dei lavori pubblici che coinvolgano per “tracce rinvenute”, delle vere e proprie scoperte archeologiche inaspettate. Successivamente si fanno dei saggi per capire cosa si ha davanti e come procedere. Anticamente le terme avevano un’importantissima funzione pubblica. Non erano solo il luogo per oziare mollemente, poiché ci s’incontrava tra amici, per relazioni interpersonali, oppure si andava per discutere di lavoro e affari.
Certamente all’epoca esistevano gli impianti termali privati delle ville, prerogativa delle classi più abbienti. Tuttavia le terme pubbliche erano assolutamente necessarie, poiché lavarsi in casa non era possibile per tutti. In una città, a seconda delle dimensioni, poteva esserci più di un impianto. Al riguardo, nel 2007, si trovò già un altro impianto termale a Frosinone, non troppo lontano da quello in oggetto. Probabilmente però in quel caso, si trattava di una “mansio”.
Terme romane a Frosinone Via San Giuseppe
Parliamo di terme per chi arrivava in città, scendeva dai cavalli e dai carri e doveva rinfrescarsi. Queste ultime terme emerse invece, in Via San Giuseppe, erano probabilmente d’altro genere. Ma non è ancora chiaro se erano parte di una villa privata, o sempre impianti pubblici. Non è ancora possibile stabilire le dimensioni dell’intera struttura, ma probabilmente si dovrà indagare un’area grande almeno tre volte quella ora circoscritta.
Vediamo, sulla sponda destra del fiume Cosa, una struttura muraria, anche se spogliata dei rivestimenti marmorei antichi. Quello ora in oggetto di scavo è il frigidarium, caratterizzato dalle acque fredde. Non poco importante è la presenza del fiume, poiché l’approvvigionamento delle acque era fondamentale. Inoltre lo scorrimento del rio, serviva anche per rifornirsi di legna per scaldare le acque delle terme. E’ emersa anche una pavimentazione a mosaico tessellato bianco e nero con soggetti marini.
Terme di Supino e Villa Giulia a Roma
I personaggi rappresentano mostri marini vari e un tritone che suona il corno. Lo stile e i soggetti, ricordano i bellissimi mosaici presenti anche nelle terme di Supino; facenti parte di una grande villa, sono in parte scavata. Inoltre, lo stesso stile di mosaici è possibile vederlo a Roma a Villa Giulia. In questi nuovi scavi ciociari, importanti sono le fistule, perche sono come una firma della committenza. Si spera d’individuare tali tracce, poiché potrebbero ricondurre a un mecenate. Orbene, come dicevamo, si attendono ulteriori informazioni su queste terme che erano rivestite in marmo, usate molto a lungo.
A quanto pare a suo tempo, questo impianto, subì diversi restauri, ma caduto in disuso, il materiale marmoreo si prelevò per altro uso edilizio; destino comune a moltissimi edifici d’epoca romana. Infine bisogna ben capire se siamo in epoca imperiale, o inquadrare l’epoca a cui si deve fare riferimento.
Un mosaico bellissimo
Grazie sei gentile
Bell.