Il peperone cornetto di Pontecorvo, ha contribuito per molti anni alla formazione del reddito di una larga fascia di popolazione rurale dell’area sud della Ciociaria.
Il peperone cornetto
Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo risalgono circa al 1830, quando il principato di Pontecorvo ricadeva nel dominio della Santa Sede. Ne sono testimonianza i numerosi documenti riguardo la coltivazione. Un vigoroso impulso poi c’è stato con la nascita del Consorzio Agrario nel 1889, le cui attività hanno contribuito ad un aumento di terreni coltivati. Da sempre considerato alimento “principe”, i contadini ciociari, lo hanno sempre coltivato e amato.
Il Peperone cornetto si produce anche ad Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S. Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. Questo tipo di peperone, si caratterizza per un modesto apporto energetico. D’altra parte, i peperoni sono gli alimenti che contengono le maggiori quantità di vitamina C. Inoltre, da non trascurare sono anche: l’apporto d’acqua, fibra e sali minerali. Il peperone contiene anche betacarotene e più è rosso, più betacarotene contiene.
Il peperone cornetto di Pontecorvo
Nello specifico, il Peperone cornetto, appartiene alla famiglia delle Solanaceae, di forma allungata e ha un sapore dolce e una cuticola molto sottile. Le caratteristiche che lo rendono unico sono l’elevata sapidità e la sua digeribilità, grazie a una buccia sottile. Altra particolarità, non certo di minore importanza, è la quantità di buccia che rimane in bocca alla fine della masticazione decisamente inferiore rispetto a tutti gli altri prodotti dello stesso genere.
Molto importante, come del resto accade un po’ per tutti gli ortaggi, è l’ambiente nel quale si coltiva. Si giova della temperatura, se è costante intorno ai 20°C. Dotato di spiccate proprietà antiossidanti, il licopene e il betacarotene si assorbe meglio in un piatto ricco di lipidi. Al riguardo, aggiungere dell’olio in cottura può migliorare la disponibilità di questo prezioso nutriente per l’organismo. La coltivazione avviene per seme e la produzione di semi si esegue mediante selezione fenotipica.
Betacarotene e vitamina C
La semina si effettua in semenzaio tra il 15 febbraio e il 15 aprile. Il trapianto delle piantine si esegue dopo 30-50 giorni. Il peperone, nella zona interessata, viene coltivato in terreni con buon contenuto di argilla, con presenza di calcare, leggermente alcalina, molto profondi, permeabili e ben drenanti.
La raccolta è manuale e avviene tra luglio e novembre. Ai fattori naturali si associa il contributo offerto dal lavoro degli operatori locali che hanno saputo selezionare di anno in anno le bacche migliori, producendo giovani piantine estremamente selezionate. Il Peperone di Pontecorvo DOP si mantiene bene anche per una decina di giorni, con l’accortezza di riporlo in frigorifero. Ben si presta nella cucina povera, come anche in quella d’autore. Tagliato a listelli arricchire fresche insalate. È inoltre prelibato se consumato crudo o conservato sott’olio, particolarmente indicato accanto a salumi e formaggi; oppure con ricette a base di carne.
Vini ciociari
E’ Ottimo anche alla griglia. Nella cucina tipica locale sposa bene il pollo al forno o in padella, e con la carne di maiale. A metà settembre a Pontecorvo si tiene la tradizionale sagra del peperone; un’occasione per condividere le caratteristiche di un frutto ottimo. Visto il sapore intenso dell’ortaggio è bene scegliere l’abbinamento con vini morbidi altrettanto complessi dal punto di vista gustativo. In Ciociaria, un piatto tipico con cui usare il Peperone di Pontecorvo DOP è in agrodolce, o con bruschette. Si abbina con un vino bianco morbido; sapido, con note floreali e fruttate come.
Che buono!
BUONISSIMO